Tipologie e gradi di disfagia

Descrivere univocamente cause, sintomi e rimedi della disfagia è impossibile. Infatti ne esistono di diverse tipologie a seconda della localizzazione del disturbo, alle cause che lo hanno generato e all’entità del problema.

La disfagia è comunemente definita come la difficoltà di deglutizione di alimenti solidi e liquidi. Non è possibile descriverne univocamente cause, sintomi e rimedi poiché ne esistono di diverse tipologie e differenti gradi, a seconda della gravità dei problemi di deglutizione che affliggono il paziente. Tali disturbi infatti sono spesso strettamente correlati alle altre patologie di cui soffre il disfagico.

La prima grande classificazione della disfagia riguarda la localizzazione del disturbo:

  • Disfagia orofaringea: riguarda il tratto bocca-faringe e si riferisce allo stadio iniziale del processo di deglutizione. Viene detta “disfagia di trasferimento” in quanto provoca una difficoltà di passaggio del bolo alimentare dalla faringe all’esofago.
  • Disfagia esofagea: riguarda appunto il tratto esofageo dove il bolo ha difficoltà a completare la sua progressione verso lo stomaco.
  • Disfagia valleculare: riguarda la vallecula epiglottica (tra lingua ed epiglottide).

Altra importante classificazione è di carattere eziologico, ossia legata alle cause che hanno generato i disturbi di deglutizione:

  • Disfagia da anello di contrazione: riguarda il malfunzionamento degli anelli muscolari che producono le onde di contrazione peristaltiche che, stimolate dalla presenza di bolo ne facilitano la sua progressione verso il basso.
  • Disfagia lusoria: derivata da vascolarizzazione toracica che insiste sul corpo esofageo
  • Disfagia maligna: causata da un restringimento del tratto esofageo dovuto a patologie oncologiche.
  • Disfagia psicogena: non è dovuta ad alcuna ostruzione al passaggio del bolo bensì è causata da motivi di natura psichiatrica.
  • Disfagia sideropenica: meglio conosciuta come Sindrome di Plummer-Vinson, si caratterizza per una triade di disturbi che provoca, quali difficoltà di deglutizione, anemia sideropenica e glossite (infiammazione acuta o cronica della lingua).

In base alle difficoltà più o meno gravi di deglutizione si possono distinguere tre gradi di disfagia:

  • Lieve: leggera difficoltà di deglutizione dei liquidi e voce gorgogliante dopo l’assunzione di acqua e bevande.
  • Media-moderata: difficoltà a deglutire anche piccole quantità sia di liquidi sia di cibi solidi.
  • Grave: impossibilità di deglutire sia liquidi sia solidi.

I professionisti RistoSano, dopo aver constatato l’entità e il grado di disfagia del paziente, elaborano un piano nutrizionale ad hoc ed effettuano controllo, analisi e valutazione dello stato del servizio rispetto agli obiettivi prefissati.