Disfagia infantile: cos’è e come si riconosce

La disfagia è un disturbo che può colpire anche in età pediatrica. Riconoscerne i sintomi è fondamentale per consentire una valutazione certa e tempestiva da parte dei professionisti competenti.

Un disturbo che colpisce solo persone anziane? Assolutamente no! La disfagia può colpire a tutte le età e nemmeno i bambini sono esenti da tale rischio. L’importante è saperla riconoscere in tempi brevi e mettere in atto tutte le azioni del caso. Se nell’adulto solitamente la disfagia è una conseguenza di patologie neurodegenerative od oncologiche, nel bambino la situazione è differente. Nei più piccoli infatti i disturbi di deglutizione sono spesso correlati a disabilità multiple (es. paralisi cerebrale, malattie genetiche…) e a disordini neuro-muscolari.

Ecco nel dettaglio le principali cause di disfagia infantile:

  • Prematurità o immaturità
  • Alterazione del modello suzione-deglutizione-respirazione
  • Malformazioni delle vie aeree (es. atresia e schifosi delle coane, infezioni nasali, iposviluppo del palato molle…)
  • Alterazioni neurologiche (es.danno ipossicocerebrale, microcefalia, atrofia corticale…)
  • Patologie neuromuscolari (es. distrofia muscolare miotonica, miastenia gravis, sindrome di Guillian Barrè…)
  • Patologie gastrointestinali (es. GERD, esofagite…)
  • Sindrome da immunodeficienza acquisita
  • Ritardo mentale o autismo

Come riconoscere la disfagia in età pediatrica?

Tendenzialmente la disfagia si manifesta in maniera evidente con senso di soffocamento, tosse o colorito cianotico al volto. Ma non sempre è così! Non mancano i casi in cui piccole quantità di cibo raggiungono i bronchi senza che il bambino avverta alcun sintomo. In generale, tra i campanelli d’allarme di una sospetta disfagia infantile segnaliamo la tosse involontaria durante o dopo la deglutizione, la voce velata o gorgogliante durante o dopo la deglutizione, la fuoriuscita di liquidi o cibo dal naso, il prolungamento del tempo dedicato al pasto, la perdita di peso e l’aumento della salivazione. Nei bambini inoltre possono verificarsi anche il blocco della crescita, il rifiuto di alimentarsi, i problemi di masticazione e l’intolleranza a determinate consistenze di cibo.

Come comportarsi in caso di sospetta disfagia infantile?

Quando si verifica uno o più campanelli d’allarme sopra citati è bene recarsi immediatamente dal pediatra per una prima valutazione ed eventualmente effettuare ulteriori accertamenti presso gli specialisti competenti: fisiatra e logopedista. Quest’ultimo in particolare raccoglierà un’anamnesi approfondita mediante osservazione diretta e videoregistrazioni del bambino durante l’assunzione di cibo così da accertare o meno il disturbo deglutitorio ed eventualmente intraprendere un percorso di cure e trattamenti.