Deglutizione: tutte le fasi del processo

Da una primissima fase cosiddetta anticipatoria extraorale a un’ultima fase cosiddetta gastrica. Le fasi della deglutizione sono diverse e non tutte avvengono nella cavità orale.

La deglutizione è un processo che impegna decine di muscoli e prevede una serie di meccanismi fisiologici, sensori e motori, volontari e involontari. Un atto deglutitorio può definirsi sicuro ed efficace solamente se le vie aeree superiori mutano la propria configurazione: da un sistema in grado di veicolare l’aria con obiettivo di respirazione e fonazione a uno dove il flusso d’aria si esaurisce e interviene un meccanismo di protezione delle vie aeree durante il passaggio del cibo.

Le fasi della deglutizione sono diverse e non tutte avvengono nella cavità orale.  Esiste una fase extraorale (o anticipatoria) e delle fasi intraorali (orale preparatoria, orale propulsiva, faringea, esofagea e gastrica).

Fase Extraorale o anticipatoria

È una fase volontaria correlata a una serie di sensazioni che entrano in gioco prima dell’effettivo consumo del cibo: stimoli visivi, olfattivi, abitudini rituali, umore… Anche su questi aspetti si basano le attività riabilitative dei pazienti disfagici.

Fase Orale preparatoria

Detta anche fase di anticipazione, ha inizio quando viene introdotto il cibo nella cavità orale e comprende una serie di atti volontari quali: contenzione del cibo nella cavità orale, masticazione, miscelazione e insalivazione del bolo grazie ai muscoli di labbra, guance, lingua e mandibola. In questa fase le vie respiratorie sono ancora aperte e la respirazione nasale continua. Proprio in questo momento di preparazione, le proprietà fisico-chimiche degli alimenti ingeriti si alterano per facilitare il processo di deglutizione: la saliva aumenta e prepara la digestione sia attraverso la secrezione di amilasi sia mediante la stimolazione della peristalsi intestinali e la secrezione delle ghiandole digestive.

Fase Orale propulsiva 

Corrisponde al momento in cui il bolo viene trasportato dal dorso alla base della lingua e poi nella faringe. È un processo che dura circa un secondo, durante il quale cavità orale e mandibola sono chiuse. Il bolo alimentare è mantenuto nella cavità orale dalla chiusura labiale (anteriormente), dalla chiusura dell’orofaringe (posteriormente) e da parte del velo del palato che aderisce sul dorso della lingua e previene la penetrazione di cibo in faringe, mentre la laringe è ancora aperta. La fase orale si interrompe nel momento in cui il bolo supera i pilastri del velo.

Fase Faringea

Indica almeno tre processi simultanei: il trasferimento del bolo alimentare dalla cavità orale all’esofago, la chiusura delle vie respiratorie (rinofaringe e laringe) e l’opposizione al transito inverso dalle vie digerenti. la fase faringea è quella più rilevante e delicata della deglutizione, poiché controlla da una parte il trasporto del bolo in direzione dell’esofago e dall’altra la protezione delle vie respiratorie. Questa fase della deglutizione è involontaria e riflessa, scatenata dal contatto del bolo alimentare con i recettori sensitivi dei pilastri del velo, delle pareti laterali e posteriori dell’orofaringe, della parte posteriore della lingua e del margine laringeo. I fattori che concorrono alla progressione del bolo alimentare dalla laringe all’esofago sono: azione propulsiva della base della lingua, peristalsi faringea, pressione negativa nell’ipofaringe.

Fase Esofagea

Si tratta di una fase involontaria che dura circa 8-20 secondi, che ha come gran protagonista il cosiddetto sfintere esofageo superiore (SSE), tra la faringe e l’esofago, che si apre per azione di più forze: il volume e il peso del bolo, la trazione dei muscoli sopraioidei verso l’alto e in avanti. Un funzionamento non corretto di tali meccanismi può provocare deficit di deglutizione come: compromissione dei movimenti e della sensibilità di labbra, lingua, palato molle e movimenti mandibolari nella fase preparatoria; ridotta efficienza linguale nella propulsione e nel transito orale prolungato nella fase orale; ritardo del riflesso di deglutizione in fase faringea; ridotta peristalsi in fase esofagea.

Fase Gastrica

Comprende tutto il lasso di tempo in cui il cibo oltrepassa lo sfintere esofageo inferiore e permane nella tasca gastrica fino al suo scaricarsi nel duodeno, oltrepassando la porta pilorica. Fondamentale è l’azione della muscolatura liscia gastrica, mentre gli sfinteri pilorico ed esofageo inferiore mantengono la loro contrazione tonica.