Fattori che influenzano la deglutizione

Ecco i fattori che influenzano la deglutizione.

1. BOLO

La durata della deglutizione può essere influenzata da alcune caratteristiche del bolo alimentare. Più il volume del bolo aumenta, più il distacco della base della lingua dura a lungo. Il basso volume salivare può rendere difficile la deglutizione riflessa in pazienti affetti da una patologia neurologica. Più il bolo alimentare è viscoso, più lungo sarà il tempo orofaringeo.

2.  TEMPERATURA

Per alcuni, l’applicazione di uno stimolo ghiacciato sui pilastri anteriori della tonsilla abbassa la soglia della deglutizione successiva.

3 ETÀ

La durata del tempo preparatorio orale è aumentata nella maggior parte dei soggetti anziani. L’edentulia non è l’unica causa responsabile di questo fenomeno: la forza masticatoria è diminuita e la massa muscolare linguale è ridotta a vantaggio del tessuto connettivo. Così come è nettamente ridotta la produzione di saliva in rapporto al soggetto giovane.
Nell’anziano l’elevazione della laringe è meno importante e inizia più tardi. La durata del tempo faringeo è giudicata leggermente più lunga o simile a quella dei soggetti giovani. Al contrario, nel soggetto anziano l’ampiezza dell’onda di pressione dovuta al peristaltismo faringeo sembra essere aumentata.

4 POSTURA

La ricerca di posture e di movimenti facilitatori per la deglutizione ha un ruolo molto rilevante nel programma di riabilitazione funzionale, accanto all’adattamento della consistenza alimentare. La peristalsi gastroesofagea è meno sollecitata quando il soggetto è in piedi, essendo la pesantezza sufficiente a far progredire il bolo alimentare, in particolare per i liquidi.

Le posture di compenso della deglutizione sono delle posizioni del capo che il paziente deve assumere durante la deglutizione per assicurare un transito orofaringeo sicuro.

4.1 Postura del capo flesso

Consiste nel deglutire con il capo flesso in avanti ed è indicata per risolvere l’aspirazione pre-deglutitoria che si verifica in seguito alla difficoltà di gestire il bolo nella fase di preparazione orale con caduta posteriore del bolo e successiva aspirazione. Questa postura restringe l’ingresso delle vie aeree e pone l’epiglottide in una posizione protettiva per le vie aeree, per cui risulta utile anche per risolvere l’aspirazione intra-deglutitoria nei casi di ridotta elevazione o chiusura laringea e l’aspirazione post-deglutitoria nei casi di residui post-deglutitori a livello del basi lingua o del faringe.

4.2 Postura del capo ruotato

Consiste nel deglutire con il capo ruotato verso destra o verso sinistra, in modo da deviare il transito del bolo verso il lato opposto in seguito alla chiusura del seno piriforme omolaterale e risolve l’aspirazione nei casi di paralisi faringea unilaterale. Inoltre tale postura riduce il tono di riposo e prolunga la durata del rilasciamento dello sfintere esofageo superiore (SES), permettendo di risolvere sia l’aspirazione intra-deglutitoria che quella post-deglutitoria, conseguente a disfunzioni dello SES quali mancata o ridotta apertura del SES.

4.3 Postura del capo iperesteso

Consiste nel deglutire con il capo iperesteso all’indietro. Questa postura non consente di risolvere alcun tipo di aspirazione, ma è indicata per i pazienti con ridotta o assente peristalsi linguale nei quali non si innesca il riflesso deglutitorio, in quanto, sfruttando la forza di gravità, facilita il passaggio del bolo dalla bocca alla faringe. La postura del capo iperesteso può favorire l’insorgenza dell’aspirazione, per questa ragione, prima di consigliarla va testata, effettuando la sua sicurezza con un esame videofluoroscopico che escluda l’aspirazione.